PROPOSTA DI ORDINE DEL GIORNO
Il Consiglio Comunale di Torino,
PREMESSO
che da molto tempo sono scaduti il contratto collettivo nazionale di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto Comuni – Autonomie Locali ed i contratti nazionali di lavoro della sanità pubblica;
CONSIDERATO CHE
- in data 28 gennaio 2008 si è svolta una manifestazione dei lavoratori piemontesi degli Enti Locali e che il prossimo 4 febbraio è prevista una manifestazione del comparto sanità;
- l’ARAN non ha ancora dato attuazione agli aumenti previsti dall’accordo quadro del 25 maggio 2005;
- il Governo nazionale, in data 8 gennaio u.s. ha sottoscritto con le confederazioni sindacali di categoria un importante accordo che prevede un impegno del Governo medesimo a compiere “atti gli uni di propria competenza” per una sollecita conclusione del negoziato per i contratti di sanità, autonomie locali;
- la Banca d’Italia ha reso pubblici i dati riguardanti l’andamento delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti, da cui risulta che nel periodo 2000-2006 salari e stipendi sono rimasti sostanzialmente gli stessi, pur in presenza di un aumento del costo della vita che ne ha eroso il potere d’acquisto;
- il potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti può e deve essere rafforzato attraverso una serie di interventi di natura fiscale ed una rapida conclusione delle vertenze contrattuali. Tali misure vanno adottate non solo per ragioni di equità, ma anche per favorire una crescita della domanda interna dei consumi, essenziale per contrastare i pericoli di recessione in atto sul piano internazionale;
ESPRIME SOLIDARIETA’
ai lavoratori del pubblico impiego impegnati nel rinnovo dei contratti;
DENUNCIA
il ritardo con il quale, anche in questo caso, si procede al rinnovo dei contratti di lavoro, differendone i tempi rispetto alla naturale scadenza;
IMPEGNA
la Giunta ad attivarsi, nei limiti delle proprie competenze, nei confronti del Governo e dell’ARAN affinchè si giunga in tempi rapidi al rinnovo dei contratti di lavoro 2006-2009.
F.to: Enzo Lavolta
1 commento:
FATTI NON PAROLE!
Il fallimento dell’Alitalia alle porte, montagne d’immondizia per le strade, la mozzarella alla diossina, la mucca pazza, il vino doc alterato, le morti bianche, la precarizzazione nel mondo lavoro, i salari più bassi d’Europa, la violenza senza limiti né controlli, scandali che si susseguono l’uno dopo l’altro: ecco solo alcuni sintomi di una società gravemente malata, seriamente malata!
Si ha, oggigiorno, l’impressione di vivere un’avventura simile a quella di “Titanic”:
mentre il transatlantico affondava, la gente continuava indifferente a festeggiare! Ma la peggior disgrazia che ci possa capitare è la rassegnazione, l’indifferenza, il… farci l’abitudine! Le grandi idee, i cosiddetti ideali di giustizia, democrazia, libertà, solidarietà e senso di appartenenza ai valori della patria e della cristianità, sembrano chimere di quei pochi cittadini rimasti ancora “cittadini” e che non si piegano ad un sistema che vuole trasformarli in sudditi: alla democrazia di oggi, a questa democrazia, basta una croce sulla scheda elettorale, al resto, a tutto il resto, ci pensano poi… “loro”! Sempre LORO, soltanto LORO! E’ tramontato il “miracolo italiano”, adesso ci dicono che sarà una stagione di… “lacrime e sangue”! E si riprende a vivere, o meglio a sopravvivere, ancora una volta nella speranza tanto illusoria, quanto ingannevole, di andare di nuovo al voto - incazzati neri - e con la voglia di… cambiare ancora “cavallo”, sperando che sia quello “vincente”, sperando che con una ics su questo o quell’altro simbolo si possa davvero cambiare… tutto! Cosa fare in questa situazione? La tentazione sarebbe quella di lasciarsi andare al pessimismo, di rinchiudersi nel proprio orticello e badare ai fatti propri, ma questa terribile sensazione va respinta con tutte le nostre forze. E’ arrivato il momento di reagire, di mettersi in gioco seriamente ed in prima persona, di raccogliere la sfida affinché il bene prevalga sul male, l’onesto abbia la meglio sul furfante! Ma in che modo possiamo agire? Non facendoci l’abitudine! Non facendo l’abitudine a stipendi da fame! Non facendo l’abitudine alle ingiustizie della CASTA! Non facendo l’abitudine ai privilegi della CASTA! Non facendo l’abitudine alle brutture che da anni sono sotto i nostri occhi ed al fatto che nessuno fa niente per risolverle! Ma in che modo possiamo agire? Scegliendo di fare ognuno di noi, nel suo piccolo, il “proprio dovere” con coscienza! Partecipando in prima persona alla vita politica e civile delle nostre città, non dando più deleghe in bianco!
Da qui dobbiamo ripartire! Senza troppa teoria! Senza troppe chiacchiere, ma con fatti concreti: tutto il resto seguirà.
BASTA SUBIRE!
BASTA STIPENDI DA FAME IN ITALIA!
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