venerdì 25 dicembre 2009

Lavoro, un fondo per chi da mesi è senza stipendio


C’è un Natale degli invisibili. Persone che non hanno più un lavoro per l’incapacità gestionale di chi guida un’impresa o per la crisi economica e che da mesi non ricevono lo stipendio loro dovuto.
Il caso più emblematico è quello dei lavoratori Eutelia e riferendosi a loro il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ha annunciato di voler proporre alla maggioranza di istituire un Fondo che anticipi gli stipendi a loro dovuti, andando a coprire un buco normativo.

La dichiarazione di Bersani.
La pesante crisi in corso ha determinato, per molte le realtà produttive italiane strutturalmente solide, notevoli difficoltà sia per le prospettive aziendali sia per i lavoratori. Le normative vigenti, innanzitutto quelle
relative al sostegno al reddito dei lavoratori, non coprono tutte le fattispecie di crisi aziendali oggi evidenti. In particolare, vi sono aziende abbandonate dal management e dalla proprietà nelle quali i lavoratori non solo non ricevono da mesi le retribuzioni dovute, ma non possono nemmeno accedere ai trattamenti di disoccupazione, né richiedere anticipazioni del TFR, fin quando non sia formalmente dichiarato lo stato di crisi. In tale situazione, si trovano, ad esempio, alcune migliaia di lavoratori del gruppo Omega-Eutelia, da oltre 6 mesi senza stipendio e senza alcun sostegno al reddito. I lavoratori del gruppo Omega, anche se il Tribunale di Roma dovesse decidere nel modo a loro più favorevole, continueranno a rimanere ancora a lungo senza retribuzioni e senza sostegni.

Per coprire il buco normativo e per dare risposta a un gravissimo problema sociale siamo pronti a presentare un emendamento al “Decreto Mille-proroghe”per istituire un “Fondo di garanzia per l’anticipazione dei crediti di lavoro”.

L’obiettivo del Fondo è anticipare, anche parzialmente, i crediti maturati dai lavoratori in caso di insolvenza dell’impresa nel pagamento delle retribuzioni.
Il Fondo viene gestito dal ministero del Lavoro al quale spetta il compito di valutare le condizioni effettive di ciascuna specifica situazione.
All’intervento del Fondo possono accedere, a domanda, i lavoratori che abbiano maturato crediti di lavoro per un ammontare di almeno 4 mensilità.

Il Fondo ha carattere rotativo, in quanto l’amministrazione si sostituisce al lavoratore nel rapporto di credito con l’impresa. Voglio augurarmi che la maggioranza comprenda l’assoluta urgenza di una simile misura.

———————- Aderisci alla campagna per il LAVORO di Mobilitanti.it

Regali di Natale: i parlamentari PD rinunciano in favore di Eutelia, Libera e Telethon. I giornali hanno scritto dei televisori al plasma regalati dal PDl ai suoi parlamentari. Sono i regali dei gruppi. Per i parlamentari del Pd abbiamo deciso che non ci sarà niente sotto l’albero: l’equivalente delle strenne dei senatori andrà in u fondo per lavoratori di Eutelia, mentre l’importo per le strenne de deputati verrà dato in beneficenza a Libera ed a Telethon.


A Torino i deputati PD Boccuzzi ed Esposito si incatenano alla sede Rai che non rinnova il contratto a Eutelia.

Il CdA della Rai ha incredibilmente rescisso il contratto con Eutelia (27 dipendenti a Torino e 20 a Roma che svolgono servizi di rete), siglando contemporaneamente un contratto con la Ibm per 2 milioni di euro. Il tutto proprio alla vigilia della riunione a Roma presso il Tribunale fallimentare che dovrà decidere in merito all’amministrazione controllata, provvedimento che lavoratori e sindacati richiedono da settimane per garantire continuità all’azienda.
“La decisione del Cda della Rai rappresenta una violazione degli impegni assunti dal Sottosegretario Gianni Letta, ovvero non ‘svuotare’ l’azienda delle commesse così da consentire al futuro Commissario straordinario di garantire la continuità occupazionale e produttiva - spiegano i deputati Stefano Esposito e Antonio Boccuzzi, ed Enzo Lavolta, Presidente della Commissione Lavoro del Comune di Torino - Per queste ragioni ci siamo incatenati all’interno della sede torinese della Rai per chiedere l’immediata sospensione della rescissione del contratto e l’intervento del Sottosegretario Letta nei confronti della Rai per garantire quanto da lui stesso promesso”.

Il Tribunale di Roma sequestra gli stabilimenti Agile-ex Eutelia.
Dopo cinque ore di camera di consiglio, il giudice del tribunale fallimentare di Roma il 23 dicembre ha deciso di mettere sotto sequestro gli stabilimenti dell’Agile-ex Eutelia e ha nominato tre custodi cautelari. Lo annunciano fonti sindacali. Il giudice ha fissato al prossimo 17 febbraio l’udienza dove stabilirà l’amministrazione controllata del gruppo. Per i lavoratori dell’ex Eutelia è un primo importante punto a favore. In attesa del provvedimento definitivo, la decisione del tribunale estromette da subito l’attuale proprietà dalla gestione dell’azienda, impedendo così che si possano verificare altre operazioni speculative a scapito dei lavoratori.

Passoni e i senatori PD: intervenga Gianni Letta. “Con tutti i senatori del Pd della Commissione lavoro del Senato, sostengo pienamente l’azione che i deputati del Pd Esposito e Boccuzzi stanno conducendo a Torino nei confronti di questa incredibile decisione della Rai di rescindere il contratto con Eutelia”. Lo dichiara il senatore del Pd Achille Passoni che spiega: “Con questa decisione la Rai interviene pesantemente sulla lotta dei lavoratori che stanno da mesi difendendo il loro posto di lavoro, sottraendo loro una commessa assolutamente necessaria. Questa decisione, poi, interviene negativamente anche perché alla vigilia di un pronunciamento del Tribunale che dovrebbe decidere il commissariamento straordinario per garantire la continuità occupazionale e produttiva dell’Azienda”.
Conclude Passoni. “Sarebbe infine interessante sapere in che logica si colloca questa decisione rispetto agli impegni che il sottosegretario Gianni Letta ha assunto con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori, che vanno proprio in controtendenza rispetto alle decisioni della Rai. Anch’io rivolgo, pertanto, un appello all’onorevole Letta affinché intervenga nei confronti della Rai per cancellare questa deleteria rescissione del contratto con Eutelia”.

Anche Filippo Penati, capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani, chiede “alla Rai di non dar corso immediato al nuovo contratto ma di aspettare prima di procedere e, nell’eventualità in cui il tribunale
dovesse decidere la nomina di un commissario straordinario, di promuovere prioritariamente un incontro con il commissario stesso”.

mercoledì 23 dicembre 2009

Eutelia, deputati pd incatenati contro la Rai



Diego Longhin - Repubblica

TORINO - Non hanno intenzione di aprire i lucchetti fino a quando la Rai non rivedrà la scelta di chiudere il contratto con Eutelia, ora Agile. Azienda sull´orlo del fallimento, per volontà della proprietà, se non entrerà in amministrazione controllata. Due deputati del Pd, Stefano Esposito e Antonio Boccuzzi, l´operaio scampato al rogo della Thyssen, da ieri mattina si sono incatenati alla balconata nell´ingresso della sede Rai di Torino, insieme al consigliere comunale Enzo Lavolta (Pd) e a un gruppo di lavoratori informatici.

Non si tratta di un blitz dimostrativo: i tre non lasceranno l´ingresso del centro di produzione, a costo di passare notti e Natale, fino a quando la Rai non cambierà idea. Il cda ha rescisso il contratto con Eutelia, che fornisce 27 dipendenti a Torino e 20 a Roma, siglando un contratto con Ibm per 2 milioni di euro. «Il tutto alla vigilia della riunione al tribunale fallimentare di Roma per decidere l´amministrazione controllata - dicono i due deputati del Pd - è stato il sottosegretario Gianni Letta a prendersi l´impegno di non svuotare Eutelia-Agile delle commesse per consentire ad un futuro commissario di garantire la continuità. Com´è possibile che un´azienda dello Stato sia la prima a togliere il lavoro?». E il braccio destro del segretario Pd Pierluigi Bersani, Filippo Penati, chiede alla Rai «di sospendere il contratto con Ibm e di attendere le decisioni del tribunale prevista per oggi».

La Rai ribatte che la scelta di rescindere il contratto è arrivata «dopo mesi di trattative» successive al passaggio da Eutelia ad Agile e «per gravi inadempienze e mancanza di garanzie». L´emittente pubblica ha poi impegnato l´Ibm «a far riassorbire il maggior numero di ex addet-ti impegnati in Rai». Motivazioni che per Esposito «sono finte visto che i vertici di Eutelia sono spariti e che i lavoratori, senza stipendio da mesi, hanno garantito la prestazione. Gli stessi addetti a cui ora si propone un contratto con un subappaltatore di Ibm».


mercoledì 18 novembre 2009

Nuova sede per l’Agci a Torino

L’Associazione generale delle cooperative italiane inaugura i suoi uffici in corso Traiano

Enzo Lavolta e Mercedes BressoL’Agci (Associazione generale delle cooperative italiane) ha una nuova sede a Torino, in corso Traiano 24/10.
L’associazione è nata nel 1952, quando un gruppo di cooperative di ispirazione repubblicana, socialdemocratica e liberale si staccarono dalla Lega nazionale delle cooperative e Mutue.
L’organizzazione si prefigge il compito di assistenza e tutela al movimento cooperativo.
Al 16 settembre scorso, le 6874 cooperative associate, che contano 387.968 soci, hanno fatturato 7 milioni di Euro, operando nei settori: solidarietà, abitazione, cultura, credito e finanza, pesca e agricoltura.
In Piemonte le cooperative associate sono 255 con 10.503 soci, con un fatturato, nello stesso periodo precedente, di 207.000 Euro.
AI soci si aggiungo i dipendenti non soci, che sono in totale 21.417, in Piemonte sono 178.
Innanzitutto esprimo entusiasmo – ha dichiarato il presidente della Commissione Lavoro Enzo Lavolta, presente all’inaugurazione delle sede torinese, in rappresentanza della città – per l’apertura degli uffici della Agci, in una zona periferica della città, come corso Traiano. In una città che si sta sviluppando e trasformando – ha proseguito Lavolta – l’apertura in un’area non aulica di Torino è un segno di attenzione verso uno sviluppo integrale dell’area urbana”.
In un contesto di crisi economica – ha ancora detto il presidente – l’Agci è sicuramente un punto di riferimento per le cooperative torinesi che ne fanno parte e l’inaugurazione ci offre l’opportunità di riflettere sull’importanza del modello cooperativo. La vicinanza tra capitale e lavoro – ha infine concluso Enzo Lavolta – è prerogativa propria del movimento cooperativo e oggi si conferma modello solido anche al fine della stabilità occupazionale”.

Nella foto: Il presidente della Commissione consiliare Enzo Lavolta con la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso

giovedì 5 novembre 2009

Agile srl, sindacato e lavoratori ascoltati dalla commissione Lavoro di Palazzo civico




manifestanti


Ospiti della Commissione lavoro, presieduta da Enzo Lavolta, le Organizzazioni sindacali e i lavoratori della società Agile, acquisita dallo scorso 15 giugno, da Omega Spa.
Agile srl, si occupa di prodotti informatici, hardware, software e networking e ha sedi su tutto il territorio nazionale.
Nell’ottobre scorso, la società ha avviato le procedure di licenziamento per 1.192 lavoratori su un totale di 1.937 persone. Nella sede torinese, il licenziamento riguarda 110 dipendenti su 139.
A Ivrea, l’altra sede piemontese, i licenziati saranno 109 su 172.
“La vicenda è complicata – ha esordito Bellomo della Cgil – perché la società è controllata da Omega (che conta circa 10.000 addetti) che ha anche altre società, soprattutto call-center. Da agosto– continua il sindacalista – non sono stati pagati gli stipendi, e c’è la certezza che l’azienda non avrà più commesse. Sono state avviate trattative legali – dice ancora Bellomo – le gate alle operazioni societarie di cessione.
“Siamo di fronte a una azienda di servizi informatici con un portafoglio clienti ridotto ma consolidato e formato da clienti importanti. Non capiamo – continua il rappresentante sindacale – l’assetto societario, quali siano gli obiettivi e il posizionamento dell’azienda; in questo modo i lavoratori restano senza "carte da giocare”. In questi giorni stiamo discutendo sulla possibilità di costituire un tavolo di lavoro col presidente del Consiglio. Non abbiamo bisogno, in questo momento – conclude Bellomo - di sensibilizzare l’opinione pubblica ma lavoriamo affinchè ci sia una svolta a questa vertenza.
In conclusione è intervenuto il vicesindaco Tom Dealessandri: “La situazione è stata ampiamente descritta; considerando il numero dei licenziamenti, la strada da percorrere, un tavolo col presidente del Consiglio, l’avete individuata ed è l’unica soluzione”.
Il presidente Enzo Lavolta ha annunciato che si preparerà un ordine del giorno, da portare in Consiglio comunale, lunedì 9 novembre 2009, per la votazione.

martedì 20 ottobre 2009

Calcio, la squadra del Consiglio comunale alla ‘Sette’

Domenica 18 è stato inaugurato il ‘Carmagnola’


Torneo via Carmagnola Due campi da calcetto in erba sintetica, con tanto di spogliatoi, di cui uno per l’arbitro, e l’infermeria. E’ quanto serviva all’impianto sportivo “Carmagnola” (in via Carmagnola 23, circoscrizione 7) per rimodernarsi e diventare una struttura funzionale. Il vecchio campo di calcio preesistente è stato rifatto, mentre quello da tennis (l’amaro destino di tanti rettangoli rossi in tutta Italia) è stato trasformato in un manto per il calcetto.
Una festa, accompagnata da un torneo di calcio, ha celebrato l’inaugurazione domenica 18 ottobre. Si è giocato un girone con 8 squadre partecipanti, in larga parte provenienti dal mondo della promozione sociale e dell’integrazione multirazziale: l’Amece, il Valdocco, la polisportiva Santa Giulia, l’Asai, Il Campanile, Torino Stars, Carmagnola boys ai quali si è aggiunta la squadra del Consiglio comunale di Torino.
In calzoncini corti hanno sgambato alcuni dei volti più noti tra i consiglieri della Sala Rossa: La volta, Angeleri, Stefano Gallo, Grimaldi, Salinas, Cassiani, Trombini, con l’aggiunta dell’ex consigliere e ora assessore al Bilancio, Passoni. Hanno dato filo da torcere alle compagini del Valdocco, sotto soltanto dopo un tiratissimo 5-6, e dell’Asai, battuti dopo un altrettanto combattuto 2-4.
La vittoria del torneo, per la cronaca, è andata alla compagine dell’associazione Amece.

Nella foto: La formazione del Consiglio comunale di Torino al Carmagnola. In piedi si riconoscono, tra gli altri, Cassiani, Trombini, Salinas e Lavolta, mentre Passoni, Angeleri, Gallo e Grimaldi sono accosciati

mercoledì 30 settembre 2009

In commissione Lavoro

Enzo Lavolta, consigliere del Pd – L’Ulivo, è stato eletto oggi presidente della 3^ Commissione consiliare (deleghe al Lavoro, Commercio, Artigianato e Formazione professionale).

Sostenuto dai gruppi di maggioranza Pd, Sinistra Democratica, Moderati e Gruppo Comunista, Lavolta ha raccolto anche i voti di Forza Italia – Popolo della Libertà e dell’Udc.

Seppur presenti, non hanno partecipato al voto i consiglieri Angeleri per la Lega Nord e Ferrante per Rifondazione Comunista, mentre non sono giunte indicazioni di voto da parte dei gruppi Di Pietro – Italia dei Valori, La Destra e An.

Lavolta, finora vice presidente della Commissione (e presidente in pectore per aver sostituito dallo scorso luglio il dimissionario Beppe Sbriglio, ora assessore), nel ringraziare i consiglieri, si è detto soddisfatto per l’affidamento di un incarico che “garantisce il buon funzionamento della Commissione, in vista di un periodo impegnativo per lo stato di difficoltà di molti lavoratori e molte aziende del nostro territorio”.

(r.t.)- Ufficio stampa del Consiglio comunale

Scout: dopo la pista, si aspetta il campeggio

L'alzabandiera

“Lupetti”, “capi” e “guide”, bambini e anziani con e senza bici, famigliole con cagnolino al seguito. Gli scout torinesi si sono ritrovati in almeno trecento a celebrare la memoria di Robert Baden-Powell. L’occasione è stata l’inaugurazione, il 26 settembre scorso, della pista ciclabile dedicata all’ufficiale britannico che nel 1907 fondò l’associazionismo scoutistico: una rete che oggi conta 38 milioni di aderenti in quasi tutti i Paesi del globo. A Torino, il mondo scout organizza migliaia di persone (3.000 la sola AGESCI) e da tempo chiedeva che la Città ricordasse ufficialmente bipì, come amano chiamarlo. Nell’aprile del 2008 era stata presentata una petizione al Consiglio comunale e, successivamente, la Sala Rossa aveva fatto propria la richiesta, con la decisione della Commissione tooponomastica di dedicare a Baden-Powell (1857-1941) la nuova pista ciclabile che si snoda per un chilometro lungo la Dora, dietro l’ospedale Amedeo di Savoia. E gli scout torinesi, ottenuto questo successo, ora aspettano un altro passo da parte della Città. Un passo auspicato da una mozione approvata in Consiglio comunale (primo firmatario, Enzo Lavolta), che impegna l’amministrazione cittadina ad individuare un’area verde da affidare agli scout, in modo che possano organizzare ed autogestire un loro campeggio e punto di ritrovo permanente.


Lo scoprimento della targa


Durante la cerimonia di inaugurazione della “Baden-Powell”, l’assessore al Verde pubblico Roberto Tricarico ha ribadito ai rappresentanti di tutte le associazioni scoutistiche (AGESCI, CNGEI e MASCI) l’intenzione di Palazzo Civico di realizzare questo progetto, con ogni probabilità nel Parco del Meisino. Un chiaro riconoscimento dell’importanza sociale attribuita ai valori morali del movimento scout, elogiati da Enzo Lavolta nel discorso tenuto in occasione dell’apertura del percorso ciclopedonale intitolato a “B.P.”: “Attraverso l’esperienza che state vivendo, acquisirete delle competenze. Siatene generosi, in futuro, perché la democrazia stessa vive delle competenze di noi tutti”.

Nelle foto: L’alzabandiera scout in riva alla Dora e lo scoprimento della targa alla memoria di Robert Baden-Powell

C.R. da Cittagorà

venerdì 31 luglio 2009

400 Giovani esploratori davanti a Palazzo Civico

400 Giovani esploratori davanti a Palazzo Civico

31-07-2009
Scout in piazza Palazzo di Città

Venerdì 31 luglio: arrivano in piazza sfilando ordinatamente con le loro uniformi, inquadrati dai capi e preceduti dai gagliardetti delle sezioni. Non una parata militare, ma la pacifica invasione di piazza Palazzo di Città da parte di quasi 400 ragazzi e ragazze del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici italiani (CNGEI), l'associazione dello scoutismo laico ed apolitico fondata nel 1912 e patrocinata dal Presidente della Repubblica. "Ci riconosciamo nei principi dello scoutismo di Baden Powell e siamo federati con l'AGESCI - spiega uno dei loro rappresentanti - ma non abbiamo un'impostazione di tipo confessionale". Il CNGEI sostiene di avere lo scopo di formare il buon cittadino, responsabile ed impegnato a promuovere i valori della solidarietà, dei diritti, della pace e della tutela dell'ambiente. E i quattrocento ragazzi, di età compresa tra i 12 e i 16 anni, che si schierano davanti al monumento al Conte Verde appaiono molto convinti di questo. Provenienti, oltre che da Torino e provincia, da Roma, Venezia, Livorno, Abruzzo ed altre località, ascoltano il breve saluto che rivolge loro, a nome della Città, il consigliere Enzo Lavolta,


Enzo Lavolta

che ricorda di essersi lui stesso formatosi nei valori dello scoutismo: " Il fondamento di una buona città sono le Virtù dei suoi cittadini. I valori nei quali crescete fanno di voi, già oggi, degli ottimi cittadini: e sarete ancora migliori cittadini un domani. Condividete con le vostre comunità quanto apprendete attraverso queste straordinarie esperienze, la Democrazia , infatti, vive della generosità delle nostre competenze."I ragazzi del CNGEI sono in questi giorni accampati nei pressi di Ivrea e sono "scesi" in città per quella che chiamano, nel loro gergo scout, una "missione": di fatto, una giocosa "caccia al tesoro" fotografica per le strade del capoluogo piemontese, accompagnata da brevi interviste volanti ai cittadini di passaggio. Ripartono dalla piazza festosi e composti, consci dei valori che li ispirano ma anche della gioia di vivere la loro età, giocando e crescendo insieme agli altri e per gli altri.


Nelle foto: Due momenti dell'incontro degli scout del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici italiani (CNGEI) davanti al Comune

giovedì 11 giugno 2009

Formazione lavoro: a Torino un progetto per le donne immigrate

Giovedì, 11 Giugno 2009.
Grazie anche alle risorse a disposizione tramite il Fondo europeo, a Torino per le donne lavoratrici immigrate c’è la possibilità di migliorare le proprie competenze aderendo ad un progetto di formazione che può garantire loro un migliore inserimento occupazionale; in particolare, il progetto è rivolto a quelle lavoratrici immigrate che prestano occupazione part time nei servizi di cura alla persona.

L’iniziativa, nello specifico, rientra nell’ambito del progetto “Formazione e inserimento lavorativo nel settore della ristorazione di assistenti familiari immigrate”, e verrà sviluppato con il supporto del sistema dei servizi e delle prestazioni domiciliari; l’intento del progetto è quello di permettere alle lavoratrici immigrate, che svolgono il loro importante ruolo di assistenza agli anziani, di poter incrementare il proprio reddito anche attraverso un aumento dell’orario di lavoro. Il progetto del Comune di Torino per la formazione lavoro delle donne immigrate vede la partecipazione in partenariato del ministero dell’Interno, della Fondazione dei Mestieri e della direzione centrale per le politiche dell’immigrazione, e punta ad incentivare e sostenere con attività di accoglienza e di formazione i cittadini di Paesi terzi. Basti pensare che a Torino, in base ai dati dell’ultimo censimento, i cittadini immigrati sono pari all’11,56% della popolazione, ragion per cui si rende necessario sia il loro inserimento regolare nel mondo del lavoro, sia un supporto al miglioramento delle loro competenze al fine di un miglior inserimento. Il progetto “Formazione e inserimento lavorativo nel settore della ristorazione di assistenti familiari immigrate” risulta essere finanziato con 368 mila euro, di cui buona parte provenienti da un finanziamento ministeriale composti da una quota statale, ed una comunitaria.

sabato 25 aprile 2009

Giorgio Napolitano al teatro Regio per la Lectio Magistralis

Si è conclusa la visita torinese di Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica italiana, con la commemorazione ai Caduti a Forno di Coazze.
Il clou della visita è stato l'incontro con la città, giornalisti e studenti, al teatro Regio nella centralissima piazza Castello a pochi metri dalla sede della Prefettura.
Qui, giovedì 23 aprile, il presidente ha tenuto la sua Lectio Magistralis, centrata sulla nostra legge fondamentale che è la Costituzione, entrata in vigore dal 1° gennaio 1948 (approvata il 22 dicembre del 1947 al 90% dei componenti dell'assemblea costituente).
Il presidente parte da un ricordo personale. Una radio. 25 luglio 1943. Lui diciottenne e la notizia imprevedibile della caduta di Mussolini. Ci fu subito la sensazione di liberazione dal fascismo e anche l'illusione che la guerra fosse finita. Furono determinanti, racconta il presidente Napolitano, le forze anglo-americane. Napoli fu liberata nel settembre del ' 43 ma il conflitto continuò da Roma in su.
Non è superfluo ricordare la storia dalla quale proviene la nostra Italia repubblicana, soprattutto la validità della Costituzione.
Quando fu compiuta la Liberazione si creò la Consulta nazionale, il Ministero della Costituente e le donne ebbero riconosciuto il diritto di votare ed essere elette per la prima volta nel nostro Paese. Rinacque così la democrazia anche se fu un processo lento.
Con la Costituzione si assiste al crollo dello stato liberale, del fascismo e dalla guerra. La Carta non è un residuato bellico - continua Napolitano - qualcosa di statico, ma è proiettata nel futuro e deve essere calata nella realtà attuale, fondata sugli ideali antifascisti.
A questo punto il presidente della Repubblica, rispondendo a polemiche nate sul tema in questi ultimi giorni, ha ribadito che il 25 aprile è la festa di tutti e non di una parte sola e questo perché la Costituzione è anche dei cittadini che non l'hanno subito conosciuta.
Ha poi ricordato che non è solo una Carta di valori ma di rilevanza giuridica. Insomma non è un manifesto morale - conclude il presidente - ma la legge primaria, suprema e fondamentale che va rispettata anche contro attacchi a volte sprezzanti.
La Costituzione non deve essere subordinata alle esigenze della governabilità.
E, infine, Giorgio Napolitano, con la visione della Costituzione dinamica ha precisato che essa offre orizzonti di libertà, uguaglianza e libertà. Ha poi ricordato il dramma del terremoto negli Abruzzi facendo rilevare lo spirito di unità tra tutte le forze impegnate nelle opere di soccorso.
Quindi un'esortazione, il rilancio del senso civico e culturale: e l'occasione è data dalla crisi economica attuale in cui ciascuno deve dimostrarsi all'altezza per affrontarla.



Nella foto: Gustavo Zagrebelsky al tavolo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ha introdotto la Lectio Magistralis del capo dello Stato sottolineando il divorzio attuale tra politica e cultura e ringraziandolo per la sua presenza nella prima edizione della Biennale Democrazia

T.Dn Cittagorà

martedì 21 aprile 2009

Solidarietà per la minoranza religiosa baha’i in Iran

Il neo-presidente americano, Barack Obama, ha posto l’accento nei suoi discorsi sulla dignità umana, in quei posti dove i diritti civili sono disattesi. Nello specifico verso l’Iran che, all’inizio di quest’anno, ha arrestato qualche decina di persone appartenente alla minoranza religiosa bahà’i.
Il Governo ha autorizzato irruzioni nelle case, confiscato beni di ogni natura, libri, fotografie e computer.
L’Ordine del giorno approvato questa sera dal Consiglio comunale di Torino (26 favorevoli su 26 presenti) è stato firmato da tre consiglieri del Partito democratico, Lucia Centillo, Enzo Lavolta e Giulio Cesare Rattazzi .
L’Iran tra l’altro è firmatario di molte Convenzioni universali sui diritti civili.
L’articolo sui diritti umani e solidarietà per la minoranza religiosa bahà’i in Iran apparso sull’Eco di Torino tratta del documento sottolinea altresì la preoccupazione verso la condizione delle donne e per la violazione dei loro diritti. Così come ogni forma di dissenso politico o religioso.
Il documento invita, infine, gli organismi locali, nazionali ed europei ad esprimere solidarietà nei confronti della comunità baha’i e il Parlamento italiano a costituire un osservatorio italo-iraniano ed elaborare proposte volte al rispetto dei diritti umani e della libertà femminile in Iran.

sabato 28 marzo 2009

Sessantacinque anni fa la battaglia di Monte Marrone


Commemorazione battaglia di Monte Marrone


Da Cassino a Ortona: una retta che taglia in due l'Italia. Nella primavera del 1944 era la "Linea Gustav", quella parte di esercito nazista schierato dal maresciallo Kesserling per bloccare l'avanzata degli alleati sbarcati a Salerno nell'autunno precedente. Storia recente del nostro Paese condita da episodi di ordinario eroismo come quello che vide protagonista il battaglione degli alpini "Piemonte". La mattina del 31 marzo '44, aggregate al Corpo italiano di Liberazione (che vide in pratica il suo debutto con questo avvenimento) le penne nere assaltarono frontalmente e conquistarono Monte Marrone, poco lontano da Cassino, con un'azione considerata impossibile dagli alleati anglo-americani. Gli alpini del "Piemonte" si ripeterono la notte fra il 9 e il 10 aprile quando, con altrettanto coraggio, Monte Marrone venne difeso dai tentativi dell'esercito tedesco di riconquistarlo.
Lavolta a
La definitiva conquista di Cassino il 16 maggio '44 avrebbe poi definitivamente cambiato le sorti del conflitto in Italia. Per ricordare quell'evento, anche quest'anno si è tenuta una celebrazione presso il cippo del parco di Italia '61 che ricorda i caduti di quella battaglia. Erano presenti autorità civili e militari, reduci dell'ANA (Associazione nazionale alpini) e, in rappresentanza della Città, il consigliere comunale Enzo Lavolta.


Nella foto: Il consigliere Enzo Lavolta (con la fascia tricolore) rende omaggio al cippo che ricorda i caduti di Monte Marrone

M.L.

martedì 10 marzo 2009

LAVORATORI PRECARI, L’IMPEGNO DEL COMUNE DI TORINO


Il Consiglio comunale di Torino ha approvato oggi un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori precari, con 30 voti favorevoli e 2 consiglieri astenuti.

Il documento (primo firmatario: Enzo Lavolta) impegna Sindaco e Giunta a invitare il Governo ad adottare entro il prossimo 31 marzo misure di sostegno del reddito, attraverso l'istituzione di un assegno mensile di disoccupazione, pari almeno al 60 per cento della retribuzione percepita ogni mese nell'ultimo anno lavorativo, per tutti quei lavoratori attualmente esclusi dall'accesso agli strumenti previsti dal sistema di ammortizzatori sociali e che hanno perso il posto di lavoro a partire dal 1° settembre 2008.

L’ordine del giorno mira inoltre a estendere a tutti i lavoratori (in particolare ai precari e ai dipendenti delle piccole imprese) le tutele della cassa integrazione previste nei casi di crisi temporanea e di sospensione del lavoro. Così da evitare licenziamenti, che disperderebbero “risorse umane preziose, necessarie per la futura ripresa”.

Infine, il testo deliberato dalla Sala Rossa chiede vengano coinvolte le parti sociali, per arrivare al varo di un disegno organico di riforma degli ammortizzatori sociali attraverso le linee guida concordate tra Governo e parti sociali con il Protocollo del 23 luglio 2007. Favorendo forme di attivazione per la ricerca di impiego e per la formazione da parte dei lavoratori beneficiari delle tutele al reddito.

martedì 13 gennaio 2009

In sciopero i dipendenti delle pulizie treni sporchi e presidio a Porta Nuova

Repubblica — 13 gennaio 2009 pagina 7 sezione: TORINO

Hanno posato lo spazzolone e imbracciato plichi di volantini che per tutta la giornata hanno distribuito ai passeggeri che salivano e scendevano dai treni di Porta Nuova. Il messaggio era chiaro: treni sporchi fino a quando Trenitalia «farà le gare d' appalto al ribasso e non inserirà la clausola sociale prevista dai contratti d' attività ferroviaria». Una protesta messa in campo a livello nazionale dai dipendenti della «Pietro Mazzone Ambiente», la società che ha l' appalto del 90 per cento dei lavori di pulizia dei treni e che ieri ha toccato anche la principale stazione torinese. La «Pietro Mazzone» ha ottomila dipendenti in Italia, di cui 450 in Piemonte e 200 a Torino. Il fulcro della mobilitazione era rivendicare la cosiddetta clausola sociale, che nei contratti garantisce il mantenimento dei dipendenti anche nel caso in cui cambi l' appalto. Immediata la replica di Trenitalia: «In tutte le gare di assegnazione dei servizi di pulizia in corso è inserita la clausola sociale a tutela dei diritti dei lavoratori e tutte le gare di assegnazione dei servizi di pulizia prevedono come criterio di aggiudicazione quello dell' offerta economicamente più vantaggiosa, non del massimo ribasso», hanno fatto sapere in una nota le Ferrovie, diffidando chiunque diffonda notizie diverse. Nessun disagio per la circolazione, i manifestanti non hanno occupato i binari e non hanno creato ritardi alla circolazione ferroviaria. Ma ieri, in ogni caso, i vagoni sono rimasti da pulire. «Eravamo pronti ad attaccare sui convogli delle locandine per spiegare le ragioni della mancata pulizia - hanno spiegato da Trenitalia - ma a dire il vero non ce n' è stato bisogno, visto che in nessun treno si sono verificate situazioni di sporcizia particolarmente gravi». Resta il punto, però, degli appalti. Trenitalia ha in corso gare europee d' appalto dei servizi di pulizia del complesso ferroviario, treni e stazioni. «Le aziende Fise e Ancp, del consorzio delle cooperative - spiega Mimmo Gammone della Filt-Cgil torinese - hanno già minacciato un taglio del 20 per cento del personale. Tutto questo perché Trenitalia vuole fare entrare aziende esterne per abbassare i costi». Sul tema è intervenuto anche Enzo Lavolta, consigliere comunale del Pd, che ha presentato un ordine del giorno in Sala Rossa: «è molto grave che Ferrovie dello Stato abbia omesso la clausola di salvaguardia e ancora più grave che in questo periodo a più di 180 lavoratori a Torino, 400 in Piemonte, non venga garantito il posto di lavoro. Preoccupa anche che il bando comprima i tempi di lavorazione, non favorendo il miglioramento delle condizioni di pulizia dei treni». (f. cr.)

Dedicare allo scoutismo l'area "Birago di Vische" del Parco Dora

L'area degli scuot

Il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità con 34 voti favorevoli su 34 votanti, la mozione - primo firmatario Enzo Lavolta (audio 1'05") - che impegna sindaco e giunta a valutare la possibilità di acquisire l'area verde "Birago di Vische", nel nascente Parco Dora della Spina 3, appartenente all'Ospedale Amedeo di Savoia, destinandola alla valorizzazione della via Francigena.
Quest'area, un'oasi alle porte del centro, a poco più di un chilometro da piazza Statuto, potrebbe essere dedicata al creatore dello scoutismo, Baden Powell, accogliendo una richiesta recentemente pervenuta dal mondo scoutistico e utilizzata come punto di incontro e di lavoro dei gruppi scout, oltre che come area adibita al campeggio, aperta ai turisti.
La via Francigena, ovvero la rete di sentieri che sul versante orografico destro della valle di Susa collega Sant'Ambrogio a Oulx, fa parte del sistema viario che in epoca romana collegava l'Italia alla Britannia ed è una risorsa da valorizzare in funzione dello sviluppo turistico del territorio.



La sua promozione potrebbe essere efficacemente realizzata proprio a partire da questa possibile sede a cielo aperto degli scout torinesi, soprattutto se l'area venisse attrezzata e diventasse un vero campeggio nel cuore della città, in grado di attrarre turisti-campeggiatori da tutto il mondo e con loro gli appassionati di escursionismo alpino.