sabato 25 aprile 2009

Giorgio Napolitano al teatro Regio per la Lectio Magistralis

Si è conclusa la visita torinese di Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica italiana, con la commemorazione ai Caduti a Forno di Coazze.
Il clou della visita è stato l'incontro con la città, giornalisti e studenti, al teatro Regio nella centralissima piazza Castello a pochi metri dalla sede della Prefettura.
Qui, giovedì 23 aprile, il presidente ha tenuto la sua Lectio Magistralis, centrata sulla nostra legge fondamentale che è la Costituzione, entrata in vigore dal 1° gennaio 1948 (approvata il 22 dicembre del 1947 al 90% dei componenti dell'assemblea costituente).
Il presidente parte da un ricordo personale. Una radio. 25 luglio 1943. Lui diciottenne e la notizia imprevedibile della caduta di Mussolini. Ci fu subito la sensazione di liberazione dal fascismo e anche l'illusione che la guerra fosse finita. Furono determinanti, racconta il presidente Napolitano, le forze anglo-americane. Napoli fu liberata nel settembre del ' 43 ma il conflitto continuò da Roma in su.
Non è superfluo ricordare la storia dalla quale proviene la nostra Italia repubblicana, soprattutto la validità della Costituzione.
Quando fu compiuta la Liberazione si creò la Consulta nazionale, il Ministero della Costituente e le donne ebbero riconosciuto il diritto di votare ed essere elette per la prima volta nel nostro Paese. Rinacque così la democrazia anche se fu un processo lento.
Con la Costituzione si assiste al crollo dello stato liberale, del fascismo e dalla guerra. La Carta non è un residuato bellico - continua Napolitano - qualcosa di statico, ma è proiettata nel futuro e deve essere calata nella realtà attuale, fondata sugli ideali antifascisti.
A questo punto il presidente della Repubblica, rispondendo a polemiche nate sul tema in questi ultimi giorni, ha ribadito che il 25 aprile è la festa di tutti e non di una parte sola e questo perché la Costituzione è anche dei cittadini che non l'hanno subito conosciuta.
Ha poi ricordato che non è solo una Carta di valori ma di rilevanza giuridica. Insomma non è un manifesto morale - conclude il presidente - ma la legge primaria, suprema e fondamentale che va rispettata anche contro attacchi a volte sprezzanti.
La Costituzione non deve essere subordinata alle esigenze della governabilità.
E, infine, Giorgio Napolitano, con la visione della Costituzione dinamica ha precisato che essa offre orizzonti di libertà, uguaglianza e libertà. Ha poi ricordato il dramma del terremoto negli Abruzzi facendo rilevare lo spirito di unità tra tutte le forze impegnate nelle opere di soccorso.
Quindi un'esortazione, il rilancio del senso civico e culturale: e l'occasione è data dalla crisi economica attuale in cui ciascuno deve dimostrarsi all'altezza per affrontarla.



Nella foto: Gustavo Zagrebelsky al tavolo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ha introdotto la Lectio Magistralis del capo dello Stato sottolineando il divorzio attuale tra politica e cultura e ringraziandolo per la sua presenza nella prima edizione della Biennale Democrazia

T.Dn Cittagorà

martedì 21 aprile 2009

Solidarietà per la minoranza religiosa baha’i in Iran

Il neo-presidente americano, Barack Obama, ha posto l’accento nei suoi discorsi sulla dignità umana, in quei posti dove i diritti civili sono disattesi. Nello specifico verso l’Iran che, all’inizio di quest’anno, ha arrestato qualche decina di persone appartenente alla minoranza religiosa bahà’i.
Il Governo ha autorizzato irruzioni nelle case, confiscato beni di ogni natura, libri, fotografie e computer.
L’Ordine del giorno approvato questa sera dal Consiglio comunale di Torino (26 favorevoli su 26 presenti) è stato firmato da tre consiglieri del Partito democratico, Lucia Centillo, Enzo Lavolta e Giulio Cesare Rattazzi .
L’Iran tra l’altro è firmatario di molte Convenzioni universali sui diritti civili.
L’articolo sui diritti umani e solidarietà per la minoranza religiosa bahà’i in Iran apparso sull’Eco di Torino tratta del documento sottolinea altresì la preoccupazione verso la condizione delle donne e per la violazione dei loro diritti. Così come ogni forma di dissenso politico o religioso.
Il documento invita, infine, gli organismi locali, nazionali ed europei ad esprimere solidarietà nei confronti della comunità baha’i e il Parlamento italiano a costituire un osservatorio italo-iraniano ed elaborare proposte volte al rispetto dei diritti umani e della libertà femminile in Iran.