martedì 22 giugno 2010

UNA CLAUSOLA SOCIALE PER ASSUMERE I LAVORATORI LICENZIATI NEL SETTORE COMMERCIO



Novità per chi dovrà aprire esercizi commerciali a Torino e per i lavoratori licenziati nel settore Commercio.

E’ stata oggi approvata dal Consiglio comunale all’unanimità una mozione (primo firmatario: Enzo Lavolta) che impegna Sindaco e Giunta affinché, quando vengono rilasciate nuove autorizzazioni commerciali, sia prevista una “clausola sociale” che, attraverso una convenzione occupazionale realizzata con le società che dovranno gestire le nuove aperture a Torino, consenta alla Città di dare una risposta concreta al riassorbimento dei lavoratori, con le medesime professionalità, inseriti nelle liste di mobilità del territorio torinese.

Il settore del commercio a Torino, come in molti grandi centri urbani, è infatti in profonda trasformazione. In particolare, la grande distribuzione tende ad aprire piccoli punti vendita nei quartieri, talvolta chiudendo contestualmente supermercati e ipermercati con superfici medio-grandi e licenziandone i dipendenti.

Secondo la mozione votata oggi, inoltre, le società che chiedono nuove autorizzazioni commerciali al Comune di Torino, qualora abbiano in precedenza effettuato licenziamenti sul territorio della Provincia di Torino, oltre agli obblighi e garanzie già previsti per legge, dovranno riassorbire i lavoratori licenziati.

giovedì 10 giugno 2010

RAI: “ENTI LOCALI E SINDACATI PROPOSITIVI NEL RISPETTO DELLE ESIGENZE DELL’AZIENDA”

Audizione questo pomeriggio, durante la riunione della Commissione Lavoro presieduta da Enzo Lavolta, del direttore del Centro di produzione della Rai di Torino, Maurizio Braccialarghe, alla presenza delle organizzazioni sindacali e di diversi lavoratori del Rai.

Braccialarghe ha spiegato come la Rai da un lato sia alla ricerca di una maggiore competitività (il digitale terrestre ha di fatto quadruplicato le reti, passando da tre a tredici), dall’altro persegua l’obiettivo di un equilibrio di bilancio.

Ha evidenziato come, da questo punto di vista, non aiuti l’evasione del canone che ammonta a circa 400 milioni di euro l’anno e la riduzione di raccolta di pubblicità, dovuta alle condizioni generali di crisi ed è in questo contesto che si è avviata la discussione sul nuovo piano industriale della Rai.

E’ stato aperto un cantiere dedicato all’assetto editoriale dell’azienda che prevede equilibrio tra autonomia dei direttori di rete e l’esigenza di sviluppo di nuovi generi televisivi. La Rai, infatti, tende ad organizzarsi per produzioni specifiche (ad esempio Rai Fiction) per poi affidare i prodotti ad ogni singola rete che ne curerà la programmazione.

Il Centro di produzione Rai di Torino dovrebbe dar vita ad un polo specializzato per la Tv dei ragazzi, attraverso i canali tematici Rai Gulp e Rai Yoyo ma, ha aggiunto Braccialarghe “si è creata tensione poiché ancora l’azienda non ha individuato il responsabile per la produzione della tv per ragazzi. Se Torino avrà questo compito, dovrà occuparsi dell’ideazione, della creazione e della produzione in collegamento con le realtà del territorio che possono supportare questa attività (ad esempio Virtual Reality).

Ma vi sono anche altri progetti sui quali Torino potrebbe essere coinvolta: il rapporto con tv transfrontaliere (Francia e Svizzera), una webtv sul sistema musicale torinese, il progetto di portare sotto la Mole le teche sulla radiofonia della Rai.

Per le organizzazioni sindacali, l’operazione sulla tv per l’infanzia è importante ma non sufficiente. Occorre ragionare in termini di struttura complessiva dell’azienda, affrontando il tema dei tagli e delle esternalizzazioni previste, e pensando a nuovi investimenti per l’Orchestra sinfonica.

A tal proposito, Braccialarghe ha sottolineato i costi dell’Orchestra: 10 milioni l’anno più 3 milioni 400 mila euro per l’organizzazione della stagione, a fronte di ricavi per 1 milione e 600 mila euro.

Per questo, ha detto il direttore del Centro di produzione, occorre che le istituzioni, insieme ai sindacati, ricerchino un rapporto formale con l’azienda utile a dimostrare che Torino dispone di elementi sì di sviluppo ma legati alle esigenze di bilancio e di competitività della Rai.

Nel corso della riunione, oltre al presidente della Commissione, Enzo Lavolta, sono intervenuti i consiglieri Gioacchino Cuntrò, Andrea Tronzano e il vice sindaco Tom Dealessandri.

Torino, 10 Giugno 2010

venerdì 4 giugno 2010

Lavoratori Billa (ex Standa) in Commissione Lavoro




Dopo aver chiesto di essere ricevuti lo scorso 28 maggio, il 3 giugno i lavoratori della Billa AeG (ex Standa) di Settimo Torinese sono stati ascoltati in Commissione consiliare Lavoro, presieduta da Enzo Lavolta, alla presenza del vicesindaco Tom Dealessandri.
I 36 lavoratori licenziati dalla sede Billa di Settimo hanno chiesto l’intervento della Commissione affinché il Comune di Torino faccia pressione sull’azienda per farli ri-assumere nel nuovo supermercato che la Billa dovrebbe aprire a settembre in piazza Guala a Torino.
I dipendenti – hanno spiegato i sindacalisti della Filcams Cgil e della UilTucs intervenuti alla riunione – si trovano tuttora in “mobilità”, poiché l’azienda ha deciso di non rinnovare la cassa integrazione in deroga, concessa inizialmente per rinnovare lo stabilimento di Settimo Torinese, chiuso “temporaneamente” per permettere di risolvere problemi strutturali dell’edificio nel febbraio 2009, ma che ora la Billa ha deciso di non riaprire.
I lavoratori chiedono quindi di poter essere assunti nei nuovi punti vendita che verranno aperti a Torino.
Il vicesindaco Dealessandri e il presidente Lavolta si sono impegnati a contattare i dirigenti Billa per affrontare la questione e hanno comunicato di volere instaurare un tavolo di concertazione tra sindacati e assessorati comunali al Lavoro, al Commercio e all’Urbanistica. Così da regolamentare in maniera organica l’insediamento dei centri commerciali a Torino.
Al dibattito in Commissione hanno partecipato i consiglieri Antonio Ferrante, Gavino Olmeo, Raffaele Petrarulo e Federica Scanderebech.
Mentre era in corso la Commissione, un gruppo di giovani lavoratori e lavoratrici della Billa ha manifestato davanti a Palazzo Civico.